Consigli ed Errori, Strumenti - 8

« Older   Newer »
  Share  
Cercavoce
view post Posted on 3/10/2011, 17:58




Consigli ed Errori





Questo articolo si svilupperà continuamente, col fine di contenere gli errori più comuni e frequenti in cui è facile imbattersi e consigli di vario genere sulla scrittura.

I titoli non sottolineati sono consigli, quelli sottolineati errori da evitare come la peste!
Nota, in ogni caso, che i consigli stessi, malgrado qui vengano definiti tali, sono alla stregua di una regola narrativa. Non seguirne uno significa scegliere volutamente di rischiare che altri leggano la tua scelta come un errore.



Aggettivi Possessivi

Gli aggettivi possessivi sono astratti e, spesso, superflui. Meglio evitare di scrivere

----- Il cavaliere osservò il drago. La sua spada rifletté la luce del sole.

e scrivere invece

----- Il cavaliere osservò il drago. La spada rifletté la luce del sole.



Domande Retoriche

Le domande retoriche sono sempre, SEMPRE, un'intrusione del narratore nella storia, oltre ad un metodo pigro per instillare curiosità nel lettore. Anziché scrivere cose come:

----- Massimo Decimo Meridio osservò gli uomini combattere nel Colosseo. Il pubblico esultava dagli spalti, alzandosi in piedi ad ogni spruzzo di sangue.
Perché alla gente piaceva uno spettacolo del genere? Perché la violenza divertiva le folle? Roma aveva davvero bisogno di simili spettacoli per dimostrare la propria grandezza?


Molto meglio, se davvero Massimo Decimo Meridio si chiede queste cose, mostrarlo in altro modo. O con un pensiero breve. E sottolineo BREVE. O con un dialogo fra lui e qualcuno di pensiero contrario.

----- Massimo Decimo Meridio osservò gli uomini combattere nel Colosseo. Il pubblico esultava dagli spalti, alzandosi in piedi ad ogni spruzzo di sangue.
Il gladiatore distolse lo sguardo. "Come fa la gente ad amare tutto questo?"


Ma state attenti, perché dietro un espediente simile si rischia davvero ma davvero molto che il lettore capisca l'intrusione del narratore. Se hai visto il film "Il Gladiatore" con Russel Crowe come protagonista, saprai che lui è divenuto gladiatore perché gli hanno ucciso moglie e figlio. Il suo unico pensiero è quello di vendicarsi. Sarebbe assai strano vederlo riflettere su di un pensiero del genere. Senza contare che lui è un romano, e che allora i giochi erano la norma.

Bisogna sempre considerare il punto di vista del personaggio. Forzarlo significa commettere un errore, e grave anche.



Espressioni Pleonastiche

Per Espressioni Pleonastiche s'intende quelle espressioni "sovrabbondanti", che non servono. Toglierle rende più elegante la scrittura.

In particolare, le espressioni sensoriali, come Vide, Sentì, Avvertì e quant'altro. Tutte queste possono essere tagliate senza problemi.

------ Cercavoce alzò lo sguardo e vide, in mezzo all'oceano, una sirena fargli ciao con la manina. Spiegò i denti gialli in un sorriso, sentì la voce della sirena chiamare il suo nome.
- Cercavoce! Capitan Cercavoce!-
Cercavoce rimase immobile, finché non avvertì qualcuno scuoterlo per le spalle.
Si svegliò. Si accorse di trovarsi nel suo letto. Vide la faccia del Quartiermastro sopra di lui.
- Capitan Cercavoce! Speravamo, cioè, temevamo fosse morto!-



------ Cercavoce alzò lo sguardo. In mezzo all'oceano, una sirena gli fece ciao con la manina. Spiegò i denti gialli in un sorriso, la voce della sirena chiamò il suo nome.
- Cercavoce! Capitan Cercavoce!-
Cercavoce rimase immobile, finché qualcuno non lo scosse per le spalle.
Si sveglio nel suo letto. La faccia del Quartiermastro lo osservava da sopra di lui.
- Capitan Cercavoce! Speravamo, cioè, temevamo fosse morto!-


Notare che ho tolto anche "Si accorse".


Altre espressioni sono quelle del tipo "Riuscì a". Non servono.

------ Cercavoce afferrò con i denti il tappo della bottiglia. Riuscì a toglierlo con un "Pop".

------ Cercavoce afferrò con i denti il tappo della bottiglia. Lo tolse con un "Pop".


Più elegante, più fluido, senza giri di parole. Inoltre, si sente meno il narratore.



Gerundio

Il gerundio è un periodo di tempo pericoloso, anche se non sembra. Ciò non significa che sia da evitare, ma significa che bisogna starci molto attenti, in particolare nei dialoghi.

----- - Mozzo, dammi quella bottiglia, la terrò al sicuro per te!- disse Cercavoce ridendo.

Quel "ridendo" è innaturale. Prima di tutto perché "ridendo" si riferisce al dialogo avvenuto prima che il lettore leggesse "ridendo". Il lettore deve fare uno sforzo per immaginare Cercavoce ridere mentre parla. Inoltre, diamine, è ben difficile ridere mentre si parla!

----- - Mozzo, dammi quella bottiglia.- Cercavoce rise, i denti gialli in bella mostra. - La terrò al sicuro per te!-

In questo modo la scena scorre senza problemi e il lettore non deve fare sforzi mentali. E soprattutto Cercavoce non parla ridendo!


Questo pirata ride, ma non parla!






Gridò, Sussurrò, Riprese, Ribatté, Esplose, Berciò, Latrò, Si Lamentò...

In un dialogo è meglio limitarsi all'uso esclusivo del verbo "Dire" anziché andare alla ricerca di verbi che spieghino in che modo il personaggio ha parlato. Questo perché la frase, essendo già stata pronunciata, è già passata attraverso la mente del lettore e aggiungere un verbo diverso da "Dire" non lo fa che inciampare.
Il verbo Dire, invece, è meno intrusivo degli altri e, a costo di effettuare ripetizioni, è meglio utilizzare esclusivamente quello, anziché servirsi di altri.

----- La nave corse incontro allo scoglio. Il Capitano tirò il timone verso destra. - Reggetevi!- gridò.

----- La nave corse incontro allo scoglio. Il Capitano tirò il timone verso destra. - Reggetevi!-

Non c'è bisogno di scrivere "gridò", perché è già ovvio che il capitano gridi l'avvertimento in modo da farsi sentire da tutti.

------ Il cuoco si avvicinò a Cercavoce, intento a tracannare una bottiglia di rum. - Non dovreste bere a quest'ora, capitano.-
- Ah, chiudi il becco!- ribatté Cercavoce.


----- Il cuoco si avvicinò a Cercavoce, intento a tracannare una bottiglia di rum. -Non dovreste bere a quest'ora, capitano.-
- Ah, chiudi il becco!- disse Cercavoce.


Ribatté fa inciampare molto più di Disse. Ad ogni modo, però, sarebbe meglio limitarsi a scrivere Disse solo quando necessario. Se è già ovvio chi parla, l'aggiungere "Disse" e il suo nome è inutile.

----- Il cuoco si avvicinò a Cercavoce, intento a tracannare una bottiglia di rum. -Non dovreste bere a quest'ora, capitano.-
- Ah, chiudi il becco!-


L'unica eccezione a tutto questo è quando la frase è breve. In tali casi, la mente del lettore impiega una frazione di secondo per capire com'è stata pronunciata la frase. Se si aggiunge un verbo diverso dal dire ma CONCRETO, come sussurrò, gridò, latrò e quant'altro, la mente leggerà la frase con quel tono di voce.
Gli altri verbi, quelli non concreti, come rispose, ribatté, continuò et simila, sono da evitare comunque, perché non danno enfasi alla frase.

------ Cercavoce sorrise. - Dammi quella bottiglia!- latrò. Si avvicinò all'orecchio del pirata. - O giuro che ti faccio saltare le cervella.-

Latrò ci può stare perché la frase è breve. Nella seconda frase, però, non ho scritto sussurrò per due ragioni. La prima è che la frase non è breve, la seconda è che, siccome Cercavoce si avvicina all'orecchio, è già abbastanza sottinteso che lo sussurrì.



Infodump

Per Infodump s'intende l'inserimento abusivo del narratore nella storia al fine di offrire informazioni, utili o meno, al lettore. Il narratore, anziché trovare un modo per offrire tali informazioni attraverso il mostrato, s'introduce nel racconto e parla. Parla. Letteralmente.
Uno degli errori più atroci che si possano commettere.

Si possono trovare in forma leggera...

----- Re Riccardo, famoso come Cuor di Leone, si sedette sul trono.

...o parecchio pesante!

----- Re Riccardo, che era celebre nel suo regno come Cuor di Leone per il coraggio che aveva dimostrato tempo addietro durante le crociate, in cui si era battuto come, appunto, un leone e che aveva rischiato la vita più volte per la vittoria del suo regno, intanto sottoposto al controllo del fratello Giovanni, colui che sarebbe divenuto in seguito Giovanni Senza Terra, si sedette sul trono.


Re Riccardo, famoso come Cuor di Leone nel suo regno per via del coraggio dimostrato durante le crociate
Re Riccardo Cuor di Leone





Metafore e Similitudini

Le Metafore e le Similitudini sono materia di discussione fra gli scrittori. L'uso di una di esse è volta a descrivere al meglio una situazione, spesso poco familiare, al lettore. Il problema è che spesso metafore e similitudini allontanano il lettore dalla storia.

Potrei farvi un esempio e spiegarvi la differenza fra similitudine e metafora io stesso, ma siccome sono pigro Gamberetta ne ha scritto già uno ottimo qui, vi cito le sue parole.

CITAZIONE
La similitudine è quando una cosa è paragonata a un’altra, la metafora è quando una cosa diventa un’altra.

“Michele è un leone”: questa è una metafora.
“Michele è feroce come un leone”: questa è una similitudine.
“Michele ruggisce”: questa è ancora una metafora, la trasformazione in animale è implicita.

Lo scopo di usare una metafora o una similitudine è rendere più chiaro il discorso. Non si mettono le metafore per “far colore”, si mettono le metafore perché non c’è un modo diretto migliore per esprimere il concetto che si desidera (o magari il modo esiste, ma non può essere usato dal personaggio punto di vista).

“Il lamento del verme assassino di Venere è come il ruggito di un leone”: questo è un uso corretto della similitudine. Un suono alieno, che forse non può essere descritto, è paragonato a un suono famigliare. Il lettore è a suo agio.
“La folla che esce dal cinema è un fiume in piena”: questa è una metafora accettabile. Il “fiume in piena” è un concetto facile da immaginare, e rende bene il movimento tumultuoso della gente.

Le metafore hanno sempre un prezzo: dato che per loro natura mettono in relazione cose diverse, allontanano il lettore dalla storia. Nel primo caso il lettore è su Venere e d’improvviso spunta un leone: non c’entra un tubo. Nel secondo caso siamo in città, in mezzo ai palazzi, e d’improvviso ecco scorrere le acque di un fiume: non c’entra un tubo.


Il verme assassino di Venere che ruggisce furioso con chi usa male metafore e similitudini





Il Passivo

L'uso del passivo è sconsigliatissimo, a tal punto da essere più volte considerato un errore. La forma passiva ha una connotazione più debole rispetto all'attiva e l'immagine non possiede la stessa potenza.

----- Il lanciatore sale sulla pedana di lancio, osserva il battitore. Sorride. Prende la mira sul guantone e lancia la palla.

----- Il lanciatore sale sulla pedana di lancio, osserva il battitore. Sorride. La palla viene lanciata verso il guantone.

Si sente facilmente la differenza, sia a livello di suono che di immagine.



Raccontare per poi Mostrare

Questo errore è assai diffuso e consiste nel raccontare qualcosa per poi mostrarlo. In pratica, prima il narratore s'introduce nella storia, poi se ne va per mostrarci correttamente la scena.

----- Cercavoce era molto basso: arrivava appena alla spalla del Quartiermastro

----- Cercavoce arrivava appena alla spalla del Quartiermastro

Non c'è alcuna ragione per aggiungere quel "era molto basso". Esso è un raccontato e come tale dev'essere tolto, il fatto che poi si passi a mostrare il perché sia molto basso Cercavoce non fa che enfatizzare l'intrusione precedente del narratore.




Stanza Bianca

L'effetto Stanza Bianca è quello che si trova quando non si ha una descrizione chiara o sufficiente di dove avviene l'azione. Accade, la cosa, specialmente in presenza di dialoghi.

------ Mario si avvicinò a Luigi. - Luigi! Dobbiamo salvare la principessa peach dal temibile bowser!-
Luigi sgranò gli occhi. - Dobbiamo sbrigarci!-
- Presto, prendiamo un fungo ciascuno così quelle stupide tartarughe non ci faranno nulla!-
Luigi annuì. - Giusto! E già che ci siamo procuriamoci delle vite extra!-
Mario si diede una manata sulla fronte. - Mamma mia! Me ne stavo scordando! Fortuna che ci sei tu!-


Mario e Luigi si stanno preparando ad affrontare il terribile Bowser, ma il punto è: dove accidenti stanno parlando? Si trovano in casa? Vicino ad una Pianta Piranha? In pizzeria? Boh!
L'effetto stanza bianca è proprio questo, non si capisce dove si trovano i personaggi e il lettore non sa che accidenti immaginarsi! Quel che sta attorno ai personaggi equivale ad una stanza bianca: non ci sono colori, non ci sono forme, solo il vuoto.


Mario e Luigi sono pronti ad affrontare Bowser ma...
dove accidenti sono?






Nota: Le immagini utilizzate nell'articolo sono state utilizzate in buona fede, ritenute di pubblico dominio della rete. Se ho violato in qualche modo il copyright di qualcuno e il possessore di tale copyright desiderasse togliere le sue immagini, non esiti a contattarmi, eliminerò immediatamente le immagini a lui appartenenti.

Edited by Cercavoce - 4/11/2011, 17:53
 
Top
0 replies since 3/10/2011, 17:58   925 views
  Share