Il Patto di Sospensione dell'Incredulità

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Storyteller
view post Posted on 7/4/2012, 18:05




Il Patto di Sospensione Dell'Incredulità


Il Patto di Sospensione dell'Incredulità è, per così dire, quella particolare regola, o meglio, quel presupposto, che sta alla base dell'assioma della narrativa di genere.
Conoscere i principi alla base del Patto di Sospensione dell'Incredulità è essenziale per lasciare che il lettore si fidi di noi scrittori, immedesimandosi nella storia e credendo pienamente ad essa.

E' ormai noto che la regola ancestrale da seguire per scrivere buona narrativa di genere, ancora più importante dello “Show, don't tell” che altro non è che un mezzo per attuarla, è quella di far immedesimare il lettore nella storia a tal punto da fargliela vivere. Che cosa occorre, però, per far sì che la nostra storia avvolga il lettore nelle sue spire e lo trattenga tra le sue pagine? Prima ancora di scene mostrate e non raccontate, PoV saldi e trasparenza, occorre che il lettore accetti di credere fermamente in qualcosa che è pura finzione. Ed è qui che entra in gioco il Patto di Sospensione dell'Incredulità.

Prima di proseguire a fondo con la spiegazione, apriamo una breve parentesi per l'etimologia della parola:
Patto. Patto tra chi? Tra lo scrittore ed il lettore.
Di Sospensione dell'Incredulità. E' il lettore che si impegna a sospendere, cioè mettere da parte, la sua incredulità e, di conseguenza, credere in ciò che legge e riuscire ad immedesimarsi.

La nascita del Patto risale al poeta inglese Samuel Taylor Coleridge e deriva più precisamente da alcune sue idee sul rapporto scrittore-lettore et similia, oggi affermatesi come corrette e quasi intrinseche della fiction in generale. A tal proposito, una citazione:

“Venne accettato, che i miei cimenti dovevano indirizzarsi a persone e personaggi supernaturali, o almeno romantici, ed anche a trasferire dalla nostra intima natura un interesse umano ed una parvenza di verità sufficiente a procurare per queste ombre dell'immaginazione quella volontaria sospensione dell'incredulità momentanea, che costituisce la fede poetica”.

C'è da dire, che Coleridge era una poeta e, in quanto tale, la sospensione dell'incredulità, per lui, era rivolta a cose che, nella narrativa, generalmente vengono definite comunque inverosimili e, dunque, scartate a priori. Considerato, però, che i principi alla base del Patto sono comunque molto validi anche per la narrativa, si interpreta la sospensione dell'incredulità non nel senso letterale, ovvero: “Credete anche a cose inverosimili perché sì, perché è finzione”, bensì, nel senso lato e più corretto di “Credete a ciò che cerco di narrarvi, in modo tale che possiate immedesimarvi e vivere la storia al meglio”.

Anche oggi si tende ad interpretare il Patto come quella cosa che permette al lettore di tollerare certe incoerenze/inverosimiglianze “perché sì, perché è finzione”. In realtà, non dovrebbe essere così. La verosimiglianza di una storia è uno dei cardini che la tengono in piedi e, di conseguenza, non si deve pensare che il lettore creda a tutto grazie al Patto. Anzi, al contrario, molto probabilmente, se qualcosa nella storia gli farà esclamare un sonoro “Ma che cazzo!?”, di sicuro non si risponderà dicendo “Eh, del resto, è finzione”, ma piuttosto chiuderà il libro e maledirà il giorno in cui ha deciso di buttare via i soldi per comprarlo. [Vita vissuta]
Quindi, tutto questo era per dire che:
Il Patto permette al lettore di fidarsi delle parole dell'autore affinché possa entrare nella storia e viverla, ma non permette allo scrittore di scrivere valanghe di schifezze inverosimili e propinarle al lettore con la scusa del “tanto è finzione”.

Superata la parte teorica dell'articolo, veniamo a quella pratica.
Il Patto, prevede l'impegno da parte del lettore di fidarsi dello scrittore ed immedesimarsi nella storia. Ma da parte dello scrittore? Quale impegno abbiamo? Semplice, egli deve impegnarsi a dimostrarsi degno della fiducia di chi legge, mostrandosi coerente e non infrangendo mai il Patto. In sostanza, quando scriviamo, la primerrima regola da tenere a mente è: non infrangere mai e poi mai il Patto. Altrimenti i lettori saranno autorizzati a scaraventare il libro fuori dalla finestra, usarlo come combustibile per il camino, buttarlo nel water e tirare l'acqua o darlo da sbranare al cane.

Ci sono due semplici criteri da seguire per star certi di non infrangere mai il Patto e dimostrare a chi ci legge che sappiamo creare una storia degna, quantomeno, di essere letta. Essi sono:

La Verosimiglianza. Guarda un po', proprio quella che, secondo alcune interpretazioni bigotte del Patto, può essere infranta grazie allo stesso, è in realtà un principio fondamentale da seguire per essere sicuri di non romperlo. In pratica, fate sì che la vostra storia, per quanto finta, si avvicini il più possibile alla realtà e contenga sempre un fondamento di verità e di logica in tutto ciò che è scritto in essa e potete star certi che il Patto verrà onorato.
La Coerenza. Ovvero, evitare buchi di trama, personaggi che si comportano da schizofrenici (a meno che non lo siano realmente), bizarre scelte fatte sul momento e “perché sì” e cose di questo tipo. Rimanere coerenti significa far sì che il proprio romanzo o racconto o novella che sia, abbia sempre un filo conduttore che lo lega dalla prima parola all'ultima. Nulla vieta che quel filo possiate torcerlo, possiate strattonarlo, possiate sballottarlo qua e là, ma non dovete assolutamente tagliarlo, o la storia rischia di essere tagliata in due assieme ad esso o, a seconda della tolleranza dei lettori, rischia di venir letteralmente tagliata, sminuzzata, triturata, dadolata in tanti piccoli pezzettini di carta straccia.

Vi lascio all'unico link decentemente esauriente che ho trovato in rete a riguardo. L'articolo in sé è soltanto un dubbio di Werehare, ma nei commenti vengono chiarite le basi del Patto. Per di più, è un'utile fonte per capire quante diverse interpretazioni di tale argomento esistano. Della serie, non c'è mai una cosa certa che sia una. Okay, scusate per la sottospecie di perla di saggezza. Mi eclisso. BaiBai.
Che cos'è il patto con il lettore?

EDIT: altro link decentemente esaustivo, grazie a Lady Loki: Willing Suspension of Disbelief

Edited by Storyteller - 15/4/2012, 01:08
 
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Lady Loki
view post Posted on 14/4/2012, 14:37




Avevo letto del patto di sospensione dell'incredulità qui. Tutti gli scrittori onesti che siano degni d'essere chiamati tali dovrebbero rispettare questo principio: i lettori vogliono essere ammaliati, non presi per i fondelli. Gran bell'articolo, Teller.
 
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Storyteller
view post Posted on 15/4/2012, 00:04




Grazie, Lady Loki. ^__^.

Se non ti dispiace, aggiungerei il sito che hai linkato ne riferimenti in fondo all'articolo. Così almeno c'è un'altra fonte decente.
Grazie anche per averlo linkato.
 
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Lady Loki
view post Posted on 15/4/2012, 00:05




CITAZIONE (Storyteller @ 15/4/2012, 01:04) 
Grazie, Lady Loki. ^__^.

Se non ti dispiace, aggiungerei il sito che hai linkato ne riferimenti in fondo all'articolo. Così almeno c'è un'altra fonte decente.
Grazie anche per averlo linkato.

Di nulla, figurati ^_^
 
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3 replies since 7/4/2012, 18:05   2900 views
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