La Tensione

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/4/2012, 08:31
Avatar

Poliglotto Gramelotier di Bordo

Group:
Lupo di mare
Posts:
1,270

Status:


Ecco dunque il mio primo articolo, il primo riguardo allo storylining. In fondo troverete i link, se volete sapere altri punti di vista, ovviamente quelli del dr. Jack e di Gamberetta.
Comunque, a voi l'articolo:

La Tensione



Prima di tutto: l'azione è meglio farla che aspettarla.
Siete in una storia dell'orrore. Volete far immedesimare il lettore nel personaggio: e allora, fate immaginare al lettore la tensione - molto potente, va dosata col climax, altrimenti sfuma, e ogni tentativo di farla resuscitare è fallito - che prova il personaggio, non fategli affrontare il mostro subito. Per esempio: il protagonista è nei sotterranei. Il mostro non arriva subito, no, il personaggio fa tremare la torcia (se ce l'ha, beninteso), si gira spesso, le orecchie amplificano i rumori, le tempie pulsano a mille... Insomma, basta anticipare mentalmente il confronto col mostro, si sa che l'immaginazione amplifica sensazioni e paure. Quindi, harr, sfruttatela!
E, nei combattimenti, fate attenzione. Il personaggio è sì un homo fictus, quindi tutto sarà astratto dall'homo sapiens sapiens. Quindi in combattimento contro un mostro il personaggio non ragiona su quello che fa, lo fa e basta. Vuoi per la paura, vuoi per l'adrenalina, vuoi per l'istinto di sopravvivenza.

Ragionate meglio sul primo combattimento contro i mostri.
Avete dalla vostra l'effetto sorpresa: se mostrerete bene la scena, il lettore resterà incollato alle pagine. E, non rendete i combattimenti uguali o simili tra loro. In un fantasy, magari c'è una lotta tra eserciti. Alla prima sei esaltato, alla seconda emozionato, alla terza ti annoi a morte. Ma comunque, molti nemici uguali rendono la scena familiare e addio esaltazione, di norma.
Altro punto per le storie dell'orrore: utilizzate la componente ignoto. Già, l'ignoto spaventa molto, moltissimo. La paura dell'ignoto, è, in fondo, l'unica vera paura della gente, quella che rende gattini i leoni più feroci. Sì, l'ignoto. E si ritorna al discorso sull'immaginazione di prima. Fate tendere le immaginazioni del personaggio verso il tetro, il buio o il malvagio - meglio se un po' di tutti e tre - e il lettore sarà con lui.
Evitate le ripetizioni, tolgono suspense, annullano il climax e... addio all'immedesimazione. Le scene cruente vanno mostrate in contesti macabri e oscuri, dove il protagonista è nel pallone, ha una fifa blu. E quello è il culmine della climax. Poi, se volete aumentare climax subito prima del culmine, pensate che gli uomini sono strani. Esatto, per far salire la tensione vanno mostrate scene tranquille ma oscure, macabre. Ad esempio, una casa, magari l'abitazione del protagonista. Familiare, tutto a posto. Volete una frase da film? Eccovela: tutto fin troppo a posto. E poi, vai con lo scontro: mostro acefalo, sanguinolento, tentacoloso contro il protagonista, il bene impersonificato: leale, adrenalinico, terrorizzato. Un protagonista verosimile, è quel che ci vuole per fare immedesimare il lettore.

Un'ambientazione bizzarra, molto stimolante, è quel che ci vuole.
Eh, sì, per far tendere il lettore come una corda di violino servono luci intermittenti, scosse sismiche, rumori irregolari, televisioni in tilt... sì, quella roba lì, non scendo nei dettagli. Infine, un'ultima considerazione. Se si abitua il lettore a qualcosa di bizzarro, prima che arrivi il pericolo, succede quella cosa (dopotutto non paurosa, se presa al di fuori del racconto) e il lettore va in fibrillazione. Un esempio, cambio genere: Jumanji. Quando un giocatore tira il dado e compare la scritta, allora sì che lo spettatore avverte la tensione.


Dieci dieci regolette da dover rispettare,
per l'effetto della suspense poter creare.


...d'accordo, non sono granché con le poesie, ma adesso ecco le regolette:


1) Il protagonista è imprigionato in una baracca. Le risorse possono esaurirsi all'improvviso, e i nemici possono attaccare da qualsiasi direzione. La fuga, o la difesa?
2) Il personaggio è cacciato. Qualcosa di pericoloso lo sta inseguendo, magari non sa neanche cos'è, ma deve continuare a spostarsi, non per forza solo in una scena, magari anche in più parti.
3) L'antagonista deve fare un'entrata a effetto. Quando il lettore già sa chi è e cosa fa, si può aspettare degli eventi, ma li immaginerà e quindi li amplificherà. Così la suspense va alle stelle.
4) Il protagonista è vittima di un sortilegio. Insomma, costretto. Limita il suo campo d'azione, ma rende interessante il tutto e ogni volta che si trova in situazioni difficili, se ben gestite, la suspense è maggiore. Può mancare qualcosa di necessario, non per forza il cibo, anche medicinali o roba più originale. O ancora, se c'è qualcosa che tra un determinato tempo causerà qualcosa di negativo. La corsa contro il tempo, insomma.
5) La solitudine del personaggio ci fa calare di più in lui. Quello della solitudine è un modo per amplificare la tensione delle scene successive. Ma attenzione, se non ha niente da perdere il lettore perde anche lui un po' il gusto di vedere le scene. Deve esserci qualcosa, anche solo il ricordo di una persona, per continuare. Tutto qui. E il lettore non si annoia troppo. Andateci pesante con trabocchetti inganni e giù di lì. Il foreshadowing è ideale, se poi dai il colpo di scena, e tutto quadra. Il lettore rimane a bocca aperta.
6) Il protagonista deve essere bello vulnerabile. Mica invincibile: è più verosimile (come ho detto prima) e crea più suspense. Il passato deve essere quasi obbligatoriamente travagliato, fallo riaffiorare nel momento giusto e vedrai che il lettore sarà teso come una corda di violino!
7) Non si vede il volto dell'antagonista. E se alla fine c'è un colpo di scena dove si scopre che è un tizio che il protagonista conosce come amico... il lettore è dentro, suspense a bestia.
8) Gli altri non devono credere al protagonista. No, lui è un tizio solo, solo. Fa immedesimare i lettori, anche meglio se lo fai capitare in un posto tetro e macabro. Fa spuntare la compassione nel lettore.
9) L'antagonista (magari secondario) minaccia il protagonista. Così il lettore è nel colmo della storia. Si chiede cosa succederà, se escogiterà un piano o se obbedirà... se siete bravi un colpo di scena ben fatto qua darebbe un ottimo finale, coi fiocchi e i controfiocchi.
10) Fate mutare l'ambientazione. Il protagonista non sa più cosa fare, cosa aspettarsi dietro l'angolo, non sa a cosa opporsi, cosa no, è indeciso e tormentato. Immedesimazione, solito discorso. Infine, l'ultima prova: il protagonista è a un passo dall'annullare il timer di una bomba, manca un minuto e... serve la password! Il lettore e il protagonista vanno nel pallone, entrambi.

Riguardo alla tensione, ecco i link:
Fantasy Eydor - 1
Fantasy Eydor - 2
Gamberi Fantasy (per la struttura della storia)
 
Top
0 replies since 5/4/2012, 08:31   350 views
  Share