Struttura a tre atti

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blubasso
view post Posted on 30/12/2012, 13:48




Ciao,

ho trovato questo link, che posterò alla fine, nel quale si spiega come fare in una struttura a tre atti (inizio; metà; fine) di un racconto. È molto interessante, purtroppo è in inglese. Quindi invito chi lo conosce a darmi una mano a tradurlo, per chi non lo sa o lo mastica poco. Non ho davvero il tempo di tradurlo tutto, è molto lungo e ci sono dei link ad altre pagine. Sempre in inglese.

www.cod.edu/people/faculty/pruter/film/threeact.htm


Per chi volesse approfondire e non si fa spaventare dall'inglese ho un altro link che manda ai vari tipi di scrittura ad atti: a 3, a 4, a 6 o 7 atti. Basta seguire il link, leggere l'articolo e poi googolare i nomi dei vari atti, che sono i nomi di chi li ha inventati (o sviscerati). Vi si apre un mondo.


www.screenplay.com/t-article_plot_structures.aspx


Un consiglio, raga. Se non sapete l'inglese... sapetelo ( ^_^ ). I 3/4 delle info interessanti sono in quella lingua.
 
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view post Posted on 1/1/2013, 19:13
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Tempo permettendo, nei prossmi giorni spero di tradurre, o almeno riassumere se non dovessi avere il tempo di tradurre parola per parola, il primo articolo sulla struttura in tre atti. Tieni presente, però, che si parla di sceneggiature, non di romanzi. Comunque, sono articoli interessanti, grazie per averli segnalati.
 
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blubasso
view post Posted on 1/1/2013, 19:50




Ho visto su youtube alcuni seminari (ovviamente in inglese) che parlavano di struttura a 7 atti a degli scrittori (non sceneggiatori) di horror e il tipo analizzava alcuni libri come "Harry Potter" e "il Signore degli Anelli", tra gli altri. Diceva, con quel tipo di scrittura ad atti, di cominciare dalla fine: cioè decidere la fine del romanzo perché conoscendo la fine, l'inizio è scontato, poi parlava anche di altri punti precisi nel romanzo (o racconto): tipo che il libro è generalmente diviso in due parti e nella prima parte l'eroe subisce l'azione poi, dalla metà in poi, l'eroe la fa. Faceva anche l'esempio di pagine: se il tuo libro ha 300 pagine, da pagina 140 a pagina 160 circa ci deve stare un capitolo o scena che marchi il passaggio da reazione ad azione. È un tipo di scrittura che ricorda la sceneggiatura, si, ma in fondo chi ci vieta di prendere alcune regole e farle nostre?
 
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Koalakoker
view post Posted on 1/1/2013, 20:24




Ho dato una scorsa sono articoli molto interessanti... se avessi tempo ti darei una mano nella traduzione. Magari ci dividiamo le varie parti in maniera tale da evitare di duplicare il lavoro.
L'articolo sui tre atti non mi sembra lunghissimo se non consideriamo l'esempio... la teoria sono tre paginette.
 
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lupetta.
view post Posted on 2/1/2013, 03:41




Grazie blu, sono utilissimi! **

Provo ad iniziare a tradurre il primo dai! = non ho sonno e non ho voglia di studiare quindi facciamo altro con il palese intento di perdere tempo :P Se ci sono errori ditemelo...

"Syd Field, autore di Screenplay e The Screen Writer's Workbook ha delineato il paradigma che seguono la maggior parte dei registi. Un paradigma è uno schema concettuale. Il paradigma è la struttura che tiene legate insieme le varie scene. Secondo Field le scene seguono una struttura a tre atti e ciò significa che ogni sceneggiatura può essere divisa in tre parti: impostazione, confronto e risoluzione.

L'atto primo comprende il primo quarto della sceneggiatura. (Nel nostro film l'atto primo durerebbe approssimativamente 30 minuti)

L'atto secondo comprende i seguenti due quarti del film (Nel nostro film durerebbe più o meno 60 minuti)

L'atto terzo comprende il quarto finale del film (Nel nostro film durerebbe circa 30 minuti)

Il "Punto della trama": secondo Field i tre atti sono separati da due punti. Un punto della trama, chiamato anche cambiamento, è un evento che spinge la trama in una nuova direzione, guidandola dentro un nuovo atto della sceneggiatura.
Successivamente i guru della sceneggiatura hanno lavorato su questa teoria, affermando che il primo punto della trama, che guida nell'atto 2, è quando l'eroe raccoglie il problema.


Atto 1:

Esposizione: è la parte della storia che presenta i personaggi, mostra alcune delle loro interrelazioni e li colloca in un tempo e in uno spazio.

Questa parte della storia presenta il personaggio principale, la premessa drammatica e la situazione drammatica.

Protagonista: è il personaggio nella storia che una necessità, un obbiettivo, a cui adempire e le cui azioni guidano la storia.

Premessa drammatica: di che cosa parla la storia.

Situazione drammatica: le circostanze che fanno da sfondo all'azione.

Incidente incitante:
un evento che mette in moto la storia. Di solito si presenta approssimativamente a metà del primo atto.

Atto 2:

Ostacoli: nel secondo atto il personaggio principale incorre in ostacoli che l'uno dopo l'altro gli impediscono il raggiungimento della sua drammatica necessità.

Prima culminazione: un punto prima del punto di metà film (O.o) in cui il personaggio principale sembra vicino al raggiungimento del proprio obiettivo. Poi, all'improvviso, tutto crolla, conducendo al punto di metà.

Atto 3

Climax (Seconda culminazione): il punto in cui la trama raggiunge la sua massima tensione e le forze in opposizione si confrontano in un picco di azione fisica o emozionale.

Scioglimento: breve periodo di calma alla fine del film in cui ritorna uno stato di equilibrio".

Finito, spero di non aver scritto vaccate... ad alcune robe non riuscivo a dare una traduzione letterale allora sono andata un po' a ruota libera, della serie "massì inventiamo! Basta che abbia un senso!"
 
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Cercavoce
view post Posted on 2/1/2013, 15:48




CITAZIONE
Prima culminazione: un punto prima del punto di metà film (O.o) in cui il personaggio principale sembra vicino al raggiungimento del proprio obiettivo. Poi, all'improvviso, tutto crolla, conducendo al punto di metà.

Questo punto mi affascina parecchio.
 
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view post Posted on 2/1/2013, 19:51
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PARAGONI TRA LE STRUTTURE DELLE SETTE TRAME.


La struttura della trama è la spina dorsale della storia. Le storie hanno bisogno della i struttura della trama per restare unite (coese). I paradigmi delle storie hanno bisogno della struttura della trama per spiegare come creare trame per storie e come riconoscere e mettere a posto i problemi della trama. Una struttura di trama semplice supporta una trama semplice. Una struttura di trama complessa supporta trame complesse. Una struttura di trama ideale supporta sia le strutture di trama semplici e le strutture di trame complesse.

Paragonare strutture di trame differenti è più semplice e più difficile di quanto mi aspettassi. Ci sono molte similitudini tra i vari sistemi di trama, così come aree di differenza. Ho scelto di non fare un paragone esaustivo (completo). Invece ho scelto di concentrarmi sull’area che ogni paradigma di una storia fa in modo di integrare (completare) in un modo o nell’altro ---- la Struttura dell’Atto.

Ecco il mio piano d’attacco:

Cominciare con una parola sull’Autore e il Pubblico.
Dare una visione generale delle mie scoperte sulla Trama.
Mostrare ogni sistema con alcune brevi descrizioni.
Condividere alcune osservazioni iniziali e paragoni.
Valutare le relative forze e debolezze dell’Arte Drammatica.



UNA PAROLA SULL’AUTORE E SUL PUBBLICO.

Le menti umane tendono per loro natura a risolvere problemi e a unire modelli. Quando manca qualcosa, riemp…amo naturalmente i v…oti (capito cosa intendo? Avete riempito gli spazi vuoti con lettere, vero? Ma non avete riempito gli spazi vuoti tra le parole). Ci sentiamo obbligati a completare modelli quando notiamo che sono incompleti. Se non possiamo riempire in modo adeguato i pezzi mancanti, togliamo (nascondiamo) i modelli incompleti dalla nostra considerazione. Letteralmente, lontano dalla vista, lontano dalla mente. Questi spazi ciechi, comunque, possono essere evidenti nel nostro lavoro e crearci difficoltà nel processo di scrittura. Questo è il punto in cui paradigmi esterni di storie possono aiutare la nostra scrittura. Ci ricordano come funzionano le storie --- come metterle insieme

Ogni scrittore indossa diversi cappelli. Due cappelli importanti sono l’autore e il pubblico. Questi sono ruoli molto differenti e ogni scrittore interpreta (come un attore) entrambi per tutta la durata (sviluppo) di una storia. L’autore è il ‘creatore’ della storia. Ha potere e conoscenze simili a un dio nel far prendere forma alla storia.
Il pubblico è quello che decifra (interpreta) la storia. Sperimenta la storia così come viene esposta, anche se la storia è colorata dai pregiudizi e dalle capacità interpretative del pubblico.

Gli strumenti, le abilità, le motivazioni di un autore sono diverse da quelle di un pubblico qualsiasi. Come ‘dio’ nell’universo della storia, un autore crea e sistema i vari elementi, inclusi i personaggi, il tema, il genere, la trama. Il modo in cui la storia è messa insieme comunica l’intento dell’autore. Raramente il pubblico è un ricevente passivo, il pubblico codifica i mattoncini della storia nello sforzo di scoprire l’intento dell’autore. Il pubblico ricerca anche il significato nei modelli che ha trovato e che vengono creati dalla storia.

Qualche volta, una trama completa e ragionevole dal punto di vista dell’autore è incompleta e confusa dal punto di vista del pubblico. Quando il pubblico trova buchi nella storia, li riempie con le sue stesse esperienze. Quando i buchi sono troppo grandi per essere riempiti o i pezzi della storia non combaciano, il legame tra autore e pubblico è spezzato. Ciò accade quando lo scrittore, come autore, ha bisogno di mettere a posto i problemi della storia.

Il che ci porta ai paradigmi della trama che stiamo considerando.

Per il momento mi fermo qui, mi scuso per eventuali libertà di traduzione e per qualche giro di frase non proprio eccelso.
 
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Koalakoker
view post Posted on 3/1/2013, 10:16




CITAZIONE (lupetta. @ 2/1/2013, 03:41) 
Provo ad iniziare a tradurre il primo dai!...

Molto brava! La traduzione è un po' troppo letterale anche perché si tratta quasi sempre di parole chiave. Io aggiungerei la versione inglese della Keyword tra parentesi

Punto della trama (Plot Point)

Incidente incitante però è bruttino. Evento scatenante?

CITAZIONE (Keeneye @ 2/1/2013, 19:51) 
PARAGONI TRA LE STRUTTURE DELLE SETTE TRAME.

La struttura della trama ...

Molto brava anche tu. Avevo dato una scorsa all'articolo ma in italiano è molto più godibile soprattutto nelle parti che non contengono le parole chiave come quando spiega il concetto del riempimento dei buchi e della differenziazione tra autore e pubblico.

Non ho fatto una verifica punto per punto ma ti suggerisco solo questa:

CITAZIONE
Questi spazi ciechi, comunque, possono essere evidenti nel nostro lavoro e crearci difficoltà nel processo di scrittura.

Sostituirei lavoro con opera. Perché altrimenti potrebbe venire in mente il lavoro inteso come impiego.
 
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view post Posted on 3/1/2013, 22:42
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Faccio una correzione al titolo, perché oggi rileggendolo mi sono accorta di un erroraccio: non è 'paragoni tra le strutture delle sette trame', ma 'paragoni tra le sette strutture della trama', cioè tra i sette tipi di struttura di una trama.

Koalakoker, grazie del suggerimento, in effetti 'opera' suona meglio.
 
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Koalakoker
view post Posted on 4/1/2013, 18:29




CITAZIONE
paragoni tra le strutture delle sette trame

Effettivamente mi suonava un po' strano... ma non sono andato a confrontare con l'originale ;)
 
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view post Posted on 4/1/2013, 19:11
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UNO SGUARDO D'INSIEME

I sette paradigmi della trama esplorati sono il Pradigma di Syd Field, la Trama Centrale e la Ricerca di Robert McKee, i Ventidue Mattoni da Costruzione di John Truby, il Viaggio dell'Eroe di Christopher Vogler, la Struttura della Trama a Sei Stadi di Michael Hauge, la Spina Dorsale della Storia di Linda Seger, e la Struttura degli Atti nell'Arte Drammatica.

Vorrei riconoscere che gli esempi dei paradigmi della trama che uso qui sono semplificazioni degli originali. Le illustrazioni di cui faccio uso sono ideate per enfatizzare le somiglianze, non le differenze. Ho scelto di dare a ogni paradigma la massima completezza (inclusività) e restare allo stesso tempo fedele all'intento del suo creatore e mantenere la semplicità.

Dopo aver costruito illustrazioni per ogni paradigma di trama sono rimasto sospreso nel constatare quanto siano simili l'uno all'altro dal punto di vista strutturale. Mentre ognuno di essi è unico, è abbastanza facile fare paragoni generali e indicare le ovvie differenze dell'Arte Drammatica.

la maggior parte dei paradigmi si conformano alla struttura in quattro atti --- quattro segmenti più o meno uguali. Alcini Sistemi definiscono gli 'atti' in modo diverso, ma il modello appare nella maggior parte, anche se i segmenti sono suddivisi e etichettati in modo diverso (es. : Atto I; Atto II-Parte 1; Atto II-Parte 2; Atto III). Le eccezioni alla struttura in quattro atti sono quelle di McKee, Seger e Truby. McKee e Seger usano la più tradizionale struttura in tre atti, mentre Truby usa una forma in tre atti pesantemente modificata.

Osservando i vari paradigmi di trama, è facile vedere come la maggior parte dei paradigmi esplori solo due vie: un viaggio interno e un viaggio esterno.

Quindi, senza ulteriori indugi, diamo un'occhiata ai paradigmi di trama.
 
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view post Posted on 19/1/2013, 12:17
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Poliglotto Gramelotier di Bordo

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Blu, sei sicuro di non stare violando nessun diritto, o magari un copyright?
 
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blubasso
view post Posted on 19/1/2013, 19:41




Non credo, davvero. Oltretutto ho madato un link non ho scritto cose che c'erano là spacciandole per mie...


EDIT se l'autore del blog a cui ho rimandato il link dovesse contattarmi perché ho violato un copyright lo cancellerò subito. La mia intentione è divulgare, non avere profitti.

Edited by blubasso - 20/1/2013, 01:05
 
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view post Posted on 20/1/2013, 10:06
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Poliglotto Gramelotier di Bordo

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Esempio 1: il Paradigma di Syd Field.

syd-field-plot-small
Il paradigma di Field è una struttura a quattro atti mascherata come una struttura a tre atti. Inizia con un setup e un evento scatenante, ha regolari punti di svolta nella trama chiamati “punti trama” e “pizzicotti” nel centro, e finisce con il climax e la risoluzione. Anche se non è evidente nella figura, il paradigma descrive sia il viaggio esterno che coinvolge il tentativo di raggiungere l'obiettivo della storia sia il viaggio interiore del protagonista.

Esempio 2: La Trama Centrale e la Ricerca di Robert McKee


McKee usa due differenti esempi grafici per illustrare la trama. Il primo è una semplice linea del tempo chiamata la Trama Centrale.

robert=mckee-plot-small
La Trama Centrale di McKee è una struttura a tre atti modificata. Inizia con un evento scatenante, procede con complicazioni progressive e finisce con la crisi, il climax e la risoluzione. Cosa non è mostrato è il sistema di McKee di usare punti per costruire scene, scene per costruire sequenze e sequenze per costruire atti. Il suo terzo atto è leggermente più corto dell’ultimo atto negli esempi della struttura a quattro atti. Il secondo atto di McKee comprende tempi supplementari ed è leggermente più lungo degli atti centrali combinati di una struttura a quattro atti.


Il secondo grafico che McKee usa è chiamato “la Ricerca”.

robert-mckee-quest-small
La Ricerca descrive il flusso del conflitto nella storia. Il + e il – rappresentano il positivo e il negativo tiro alla fune del conflitto nel retroscena prima dell’evento scatenante. La “spina dorsale” rappresenta il filo conduttore/linea temporale nella storia. I desideri coscienti e incoscienti descrivono il percorso dietro le avventure esterne e interne. I conflitti interni, personali, e gli extrapersonali rappresentano i tipi di pressione sul protagonista/personaggio principale come la storia va avanti. Gli oggetti del desiderio consci e inconsci rappresentano gli obiettivi delle avventure.

Se qualcosa dovesse essere sbagliato/scorretto, avvertitemi ^_^
 
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13 replies since 30/12/2012, 13:48   1588 views
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